“Hoiniziato quando alle elementari la mia maestra mi ha regalato un foglio con undisegno della Disney: l’aveva fatto identico o almeno, ai miei occhi eraperfetto. Da quel momento con la matita in mano ho iniziato a disegnare ancheio le copertine delle videocassette che avevo, Cenerentola, Biancaneve...Facevo fatica, eh, e difficilmente ero soddisfatta ma mi venivano abbastanzabene. Allora ho deciso che da grande avrei fatto la fumettista.”
Serena inizia così a raccontare la sua passione per il disegno,riportandoci nei primi anni Novanta, prima in una classe di scuola elementare edopo il suono della campanella in un salotto con tv e videoregistratore, leimmagini della Disney sullo schermo.
"Hodeciso poi di fare l’artistico ma all’artistico non si fa fumetto, si fannoritratti di nudi, statue e scultura, si lavora con la griglia... A casacontinuavo a fare quello che a scuola non riuscivo ad imparare, come ad usare icolori ad olio: ho fatto qualche riproduzione di quadri famosi. Ho fatto laGioconda. Io in realtà volevo fare la Dama con l’Ermellino però mia madrevoleva di più la Gioconda...
Poi hoavuto il problema al sistema nervoso e ho accantonato l’arte. Avrei fattol’Accademia di Belle Arti ma non sonoriuscita a farla, non me la sentivo più di prendere il treno da sola per andarea Brera."
Serena passa un periodo difficile e lascia da parte il disegno ela pittura.
Incontra la cooperativa B.Plano tramite il NIL, Nucleo InserimentoLavorativo di Varese e inizia il suo percorso con un tirocinio. Quasi due annifa viene assunta a tempo indeterminato nel reparto della cooperativa che sioccupa di servizi conto terzi, imballaggi e confezionamenti.
In uno dei colloqui periodici racconta quasi timidamente a Massimoche fa ancora qualche disegno: dopo qualche giorno gli regala un ritratto.
Da quel momento si ragiona su come valorizzare questo talento e questapassione di Serena, perché crediamo fortemente che il lavoro debba esserestrumento per esprimere ciò che si è e ciò che ci rende felici.
Queste saponette hannopersonalità, hanno l’ambizione di essere strumento di informazione, di saperi e di riflessione: come i giovani,come Serena, i nostri saponi hanno molta energia e sono solo all’inizio, hannovoglia di andare oltre, di superare le previsioni.
Tra fiocchi di neve ed agrifogli, Serenaha preparato l’edizione di Natale 2019, prima linea del progetto.
"Sonoancora un po’ arruginita, eh. Ma sono soddisfatta di come sono venute lesaponette, sono davvero molto belle. Stiamo preparando l’edizione del 2020 maproprio non posso dire di più, sarà una sorpresa."