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Casa e lavoro: una conciliazione difficile e un divario di genere ancora ampio

2020-03-04 16:56

B.Plano Cooperativa Sociale

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Casa e lavoro: una conciliazione difficile e un divario di genere ancora ampio

Come viene distribuito il carico di lavoro domestico tra i generi? L'Italia in questo campo detiene un triste primato.

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Secondo i dati su 90 Paesi, le donne occupano nelle attività domestiche e di cura quasi il triplo delle ore rispetto agli uomini. Questa disparità aumenta nelle fasce di età in cui le donne hanno maggiore probabilità di avere figli piccoli. È importante osservare il tempo impiegato dalle donne per le attività domestiche perchè questo tempo viene sottratto alla possibilità di dedicarsi ad altre attività come l'istruzione, la crescita personale e professionale e il lavoro retribuito.

Il divario di genere è più alto in Grecia, Serbia, Romania e purtroppo in Italia, al primo posto in graduatoria tra i Paesi Europei con dati disponibili.

Tale primato è solo in parte spiegato dalla bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro (l'Italia è penultima tra i Paesi europei per tasso di occupazione femminile).

È necessario promuovere la condivisione delle responsabilità all'interno del nucleo familiare in modo da alleggerire il carico lavorativo solitamente delegato alla figura femminile.

Nelle attività di cura dei figli, per esempio, la divisione dei tempi è abbastanza equilibrata (1h43' dedicato dalle madri e 1h01' dai padri) mentre le madri sono più impegnate nelle cure fisiche come far da mangiare, vestire, far addormentare i bambini e nella sorveglianza (in un giorno medio settimanale le madri dedicano 57 minuti contro i 20 minuti dei padri).

Bisogna riconoscere che invece l'attività che impegna più i padri delle madri è quella di giocare con i bambini (61,7% delle attività svolte dalla coppia), mentre resta estremamente sbilanciata sulle donne il lavoro domestico di pulizia (74%, 3h01' giornalieri delle donne contro 57 minuti degli uomini).

"Le donne hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale.

Le donne sono la colonna vertebrale della società"

 

Rita Levi-Montalcini

Le difficoltà di conciliazione tra i bisogni familiari e gli orari lavorativi, causati dalla mancanza di servizi di welfare adeguati, porta spesso le donne alla scelta di lasciare il lavoro al momento della nascita del figlio. Il tasso di occupazione delle donne con figli in eta prescolare, che aveva registrato tra il 2004 e il 2015 un andamento tendenzialmente positivo, ha segnato negli ultimi tre anni un peggioramento. Confidiamo di vedere migliorare la situazione in corrispondenza alla crescente sensibilità delle imprese in materia di welfare aziendale.

B.Plano si sente in prima linea su questi temi. In particolare delle 25 persone che negli anni sono transitate dalla cooperativa, i non occupati prima della nostra assunzione erano 23 e la distribuzione rispetto al genere segnala una netta prevalenza femminile.

Infatti ad oggi la percentuale di lavoratrici donne in cooperativa è del 85% e il 78% dei dipendenti è under 40, la fascia di età dunque dove c'è maggio probabilità di avere figli piccoli. Tra i dipendenti infatti, 8 (il 50 %) hanno figli di cui 5 (31%) minorenni e in età scolare.

Sempre più sentiamo l'esigenza di occuparci dei dipendenti non solo dal punto di vista lavorativo: vorremmo aiutarli a rispondere a bisogni e necessità che escono dalle mura della cooperativa ma influenzano fortemente a livello emotivo e sul luogo di lavoro, per questo abbiamo interessanti progetti nel cassetto per questo 2020.

 

DATI: